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Glifosate

Caratteristiche
Erbicida inibente la sintesi di aminoacidi aromatici, è diventato estremamente diffuso perché è l’unico diserbante sistemico che, una volta assorbito dalla foglia, è in grado di devitalizzare anche altri organi della pianta. Il glifosate viene assorbito durante le prime ore dopo il trattamento, ma l’effetto è visibile una decina di giorni successivi al trattamento. Questa molecola è un forte chelante che immobilizza i micronutrienti come Ca, Fe, Co, Cu, Mn, Mg, Ni, Zn, rendendoli indisponibili per la pianta. Questi metalli sono co-fattori per vari sistemi enzimatici in piante, microorganismi e animali. Una volta che questi nutrienti metallici sono chelati con glifosate, nel terreno, nelle piante o nell’intestino umano diventano fisiologicamente indisponibili per molte funzioni fisiologiche ed enzimatiche. I dati disponibili indicano che il glifosate è moderatamente persistente nel suolo, con un tempo di dimezzamento variabile fra 4 e 180 giorni. Un suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico (AMPA), è dotato di un’attività biologica di potenza paragonabile a quella del prodotto fitosanitario di provenienza.

Modalità di azione
Il glifosate è irritante per contatto con gli occhi e la pelle e può provocare, a lungo termine, effetti negativi per l’ambiente acquatico. Brevettato come antimicrobico, il glifosate ha dimostrato di interrompere la riproduzione dei batteri intestinali negli animali, uccidendo batteri utili e causando una crescita eccessiva di agenti patogeni. Studi in laboratorio hanno mostrato la capacità del glifosate di indurre effetti tossici nell’uomo anche a dosi basse.

Segni clinici
La sintomatologia acuta descritta nell’uomo inizia con l’effetto irritante su bocca e faringe quindi si osserva tosse, nausea e vomito, dolori addominali, diarrea (emorragica), occhi gonfi, intorpidimento del viso, bruciore e/o prurito della pelle, vesciche, tachicardia con aumento della pressione. Si possono avere segni clinici nervosi, quali atassia, prostrazione, tremori muscolari e nei casi più gravi ipertermia, difficoltà respiratoria, ipotensione, shock ipovolemico, acidosi metabolica, anuria, leucocitosi.

Lesioni anatomo-patologiche
Ad oggi non sono state ancora descritte lesioni specifiche negli animali a seguito di esposizione al glifosate.

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